Uno degli aspetti più importanti nell’educazione di base è la costruzione del “carattere di riflessività” ovvero la capacità del cane di evitare il comportamento impulsivo. Si tratta di una qualità molto importante giacché la maggior parte dei problemi gestionali e di inserimento del cane possono ricondursi proprio all’impulsività. E’ come se il cane dimenticasse quello che ha appreso e partisse in modo fulmineo con comportamenti eccessivi e istintivi che creano criticità al parco, passeggiando in città, nelle situazioni affollate, al bar o al ristorante, sui mezzi pubblici. Lavorare per favorire la capacità riflessiva del cane non significa snaturare il cane o inibirlo, ma più semplicemente costruire e rafforzare delle espressioni più competenti e socialmente sostenibili. Il comportamento impulsivo dà luogo ai seguenti problemi: a) comportamento diretto e individuale: il cane non ascolta più e non si sente in coppia ma agisce in modo individuale; b) elusione degli autocontrolli: il cane non è in grado di frenare il suo comportamento; c) risposta emotiva: il cane agisce attraverso moduli standardizzati. Va detto che il comportamento impulsivo, non solo crea problemi di gestione del cane ma provoca anche in lui situazioni di stress e disagio.
La riflessività è una qualità che si raggiunge attraverso la valorizzazione delle capacità cognitive del soggetto; si tratta di lavorare sulla corretta espressione di emozioni e motivazioni, sulla moderazione dell’eccitazione e sullo sviluppo di autocontrolli, sull’arricchimento in termini di conoscenze e di capacità cognitive generali, come la memoria, rende il cane più riflessivo. L’attività educativa più importante riguarda la disciplina delle emozioni e delle motivazioni che consiste nel coniugare queste componenti solo a certi eventi in grado di suscitarle e a modalità di espressione corrette. Disciplinare una motivazione significa costruirle una cornice di contesto (quando esprimerla) di modo comportamentale (come esprimerla) e infine di target (verso cosa esprimerla).