Pillola: affiliazione

Ma c’è un altro aspetto importante nella valutazione del comportamento affettivo, vale a dire il modello di affiliazione particolare che quella specie ha maturato. Il modello affiliativo indica il modo in cui una certa specie organizza il gruppo familiare o di convivenza e qui notiamo una profonda differenza tra il cane e il gatto. Nel cane l’affiliazione riguarda la costruzione di un gruppo operativo capace di lavorare come una squadra ben concertata, dove soggetti si conoscono perfettamente tra loro e hanno maturato una profonda intesa e degli schemi di attività. Per questo il cane ci sta vicino non solo quando ha bisogno di sostegno ma anche nelle situazioni che ai suoi occhi coinvolgono l’intero gruppo. In altre parole è la sua dimensione sociale che lo porta a stare al fianco dell’uomo non il fatto che sia più affettuoso del gatto. Il cane si pensa sempre in modo collettivo e lo fa soprattutto quando è sollecitato a operare, perché in questo caso deve mettere in moto la squadra. D’altro canto anche nei momenti inattivi è importante sfruttare il tempo per conoscersi e rafforzare l’intesa, rinsaldare il rapporto e mettere a punto nuovi schemi. Lo stare vicini implica pertanto la definizione di un ruolo e di dinamiche precise di concertazione operativa: insomma per il cane la vicinanza è una necessità di sopravvivenza e una questione da affrontare con grande serietà.