L’importanza del gioco per il benessere del gatto

Il gioco è una modalità di conoscenza, apprendimento, svago e socializzazione per ogni essere vivente. Nel gatto ha importanti funzioni identitarie, avendo un forte istinto predatorio, ed è fondamentale per il corretto sviluppo psicofisico mantenere questi aspetti istintivi inalterati.

Lo stile di vita influenza in modo significativo il comportamento e l’attitudine al gioco: il gatto è un dormiglione, sappiamo che ama dormire per molte ore per poi presentare, al risveglio, alti livelli di energia.

Purtroppo ci sono circostanze che limitano le attività fisiche del gatto. I felini cosiddetti “indoor”, cioè con vita prevalentemente o esclusivamente domestica senza accesso all’esterno, non possono fare molta attività fisica e non riescono a soddisfare il loro istinto venatorio.

Quando il gatto non ha sufficienti stimoli, alla caccia e/o alle relazioni con l’umano, tende a diventare indolente, la sua scarsa mobilità spesso lo porta all’accumulo di peso corporeo e, cosa forse più preoccupante, all’aumento dei livelli di stress.

Un’ottima idea per ridurre lo stress è abituare il gatto all’esercizio, ma non riuscirà da solo a placare la voglia di gioco del gatto.

Stimolare la curiosità con il gioco

I gatti sono animali curiosi che hanno bisogno di sperimentare e giocare per sentirsi stimolati.

La domanda è: i giochi sono tutti uguali? Per il gatto no.

È importante sottolineare che non sempre gli piacciono i giocattoli che noi umani scegliamo per lui.

I giocattoli da caccia, come ad esempio la canna da pesca, sono tra i più consigliati. In genere hanno piume o peluche all’estremità, sono molto graditi dai gatti e, cosa più importante, richiedono l’intervento dell’uomo.

Un’altra tipologia è rappresentata dai giocattoli automatici (topini di peluche o plastica, o giochi con movimento autonomo). Sono tutti molto utili, interessanti e nel breve appagano la curiosità del gatto, ma hanno il limite di non prevedere la presenza dell’uomo.

Infine…troppi giochi non fanno bene!

Sebbene sia un dato di fatto che il gioco possa migliorare i livelli di stress e di ansia del felino, recenti studi hanno dimostrato che esistono effetti negativi dovuti ad eccesso di stimolazione.

Esisterebbe pertanto un effetto paradosso che porterebbe un aumento dei livelli di stress del gatto.

Come sempre, in medio stat virtus!

Lo stress nel gatto

Lo stress nel gatto non è sempre identificabile, a causa di un’ampia varietà di segnali non sempre facilmente decodificabili e con intensità e frequenza molto variabili.

Quando il gatto presenta episodi di stress molto prolungati nel tempo, si verificano cambiamenti fisiologici che hanno lo scopo di preparare il felino ad affrontare eventi avversi (nemici, pericoli generici, etc).

Questo porta il gatto a modificare la sua frequenza cardiaca e respiratoria: in un certo senso si prepara alla battaglia o alla fuga. Aumenta la stimolazione nervosa e purtroppo, con questa, i disturbi metabolici che creano disordini a carattere infiammatorio alle vie urinarie superiori (cistite idiopatica).

Il proprietario dovrebbe accorgersi dei messaggi inviati dai felini ed interpretarli correttamente, non confondendo, ad esempio, la richiesta di gioco e interazione come una richiesta di cibo, aggravando ancora di più la forma fisica.

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