Cuccioli e cani giovani di solito sono più vivaci dei cani adulti. Si trovano in una fase delicata in cui hanno molta energia per giocare, esplorare e socializzare. La scoperta del nuovo è prioritaria e sono i primi approcci al mondo che avvengono in questo periodo a condizionare il futuro cane adulto.
Cruciale è il ruolo del proprietario: deve essere collaborativo, comprensivo e paziente. Aspettare che con il passare dell’età si riduca il livello di attività è una buona azione, ma quello che è fondamentale fare quando il cane è cucciolo è rinforzare in modo positivo alcuni atteggiamenti e scoraggiare gli eccessi verso cose e persone. Poi ci penserà il tempo: l’età adulta renderà poi il cane più calmo ed equilibrato nelle manifestazioni di affetto o di gioco.
Le cause dell’iperattività del cane
L’attività in eccesso è strettamente correlata alla genetica, all’educazione e alle attenzioni ricevute nelle prime fasi di sviluppo cognitivo.
Esisteranno, però, sempre delle peculiarità dovute alla razza: un cane da pastore belga ad esempio tenderà sempre a mostrare un temperamento attivo e curioso, mentre un bulldog inglese potrà presentarsi calmo e docile anche da cucciolo.
Certo le eccezioni sono sempre dietro l’angolo, poiché, proprio come le persone, ogni cane è unico.
Altri fattori che possono influenzare il loro livello di attività sono i contesti in cui vive il cane.
Le passeggiate e il gioco con altri cani, ad esempio, possono scatenare istinti di caccia, gioco e corsa sfrenata.
Gestire correttamente un cucciolo vivace
Per prima cosa cerchiamo di essere calmi e fermi nella voce, evitando di gridare o punire i suoi temperamenti e premiando i comportamenti appropriati.
Se ad esempio gridiamo o gesticoliamo, trasmettiamo preoccupazione e nervosismo, e il cane coglie questa nostra insicurezza.
Il ruolo della passeggiata è fondamentale: non solo per la socializzazione, ma anche per scaricare energie e tensioni. Anche i cani che vivono in case molto grandi e magari con accesso al giardino hanno bisogno di passeggiate, poiché aiutano molto a conoscere il territorio e i cani del vicinato. Gli episodi di abbaio lungo e continuato sono spesso dovuti proprio alla scarsa conoscenza del territorio e dei simili presenti.
Non ci sono estranei, solo amici che non hai ancora incontrato. (William Butler Yeats)