Che il gatto ami il gioco è risaputo.
Ma non si tratta solo di puro divertimento: l’atteggiamento ludico viene utilizzato dal gatto come addestramento per risolvere problemi quotidiani.
Anche se siamo abituati a vedere il nostro gatto giocare da solo, questo non indica che il gatto non colleghi al gioco anche le sue relazioni sociali.
Già dalle prime settimane di vita i gattini giocano tra loro: in modo scoordinato e impreciso iniziano a interagire con i propri simili. Crescendo, perfezionano i movimenti e la coordinazione motoria attraverso saltelli, corse e strani rimbalzi.
Nella cucciolata i gattini si esercitano, inconsapevolmente, alla caccia. Spesso i gattini si inseguono a turno mimando preda e cacciatore. Attraverso il gioco, il loro istinto mette in campo una vera e propria palestra di vita.
Il gatto ama anche molto gli oggetti, praticamente qualunque cosa che attiri la sua attenzione. Non importa se è una scatola rotta o una pallina: al gatto interessa l’interazione e la scoperta del nuovo oggetto.
In questa fase di vita la supervisione del proprietario è fondamentale. Gomitoli, lacci e lenza da pesca possono essere ingoiati e creare severe ostruzioni intestinali con gravi conseguenze.
Il gioco nel gatto può anche essere una ottima possibilità per il proprietario di avviare un primo approccio educativo. Se il gioco con gli umani spesso sfocia nel morso o nel graffio un metodo utile è la repentina interruzione di quel gioco con conseguente moderazione di questi atteggiamenti.