Nel cane, la taurina è un amminoacido sintetizzato principalmente nel fegato e nel sistema nervoso centrale. Oltre alla sua principale funzione di coniugazione degli acidi biliari, si pensa che la taurina svolga un ruolo importante nella salute del miocardio, in quanto è l’amminoacido libero più abbondante nel cuore.
Anche se non è considerato un amminoacido essenziale, diversi studi hanno associato la carenza nutrizionale di taurina allo sviluppo della cardiomiopatia dilatativa (DCM) e di altre patologie (oculari, insufficienza riproduttiva, ritardo della crescita, disfunzioni del sistema nervoso centrale, malformazioni scheletriche e altre). La particolare complessità del metabolismo della taurina nel cane sembra essere un fattore che può predisporre allo sviluppo della sua carenza in concomitanza di aumentate esigenze metaboliche o di malassorbimento intestinale.
Diverse razze canine, come il Dobermann, l’Alano e l’Irish Wolfhound, presentano una forma ereditaria di DCM. All’interno di queste razze sono state condotte alcune ricerche sull’associazione tra la carenza di taurina e l’insorgenza di DCM, con risultati che non hanno confermato un chiaro e diretto legame causale.
Sebbene si possa affermare che qualsiasi razza è in grado di sviluppare la DCM per insufficienti livelli di taurina, alcuni studi hanno evidenziato che questa patologia si verifica più frequentemente in alcune razze canine come i Golden Retriever, gli American Cocker Spaniel, i Terranova, i Setter Inglesi e i Labrador Retriever. Il fatto che alcune razze canine abbiano un apparente aumento di rischio di DCM correlato alla dieta suggerisce che potrebbero essere presenti delle differenze genetiche o metaboliche fra razze canine che rendono alcune più vulnerabili allo sviluppo di questa condizione.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che esiste un’associazione fra livelli ematici insufficienti di taurina e tipo di alimentazione del cane. Le prime evidenze scientifiche risalgono al 2001 in cui fu messa in relazione una dieta a basso contenuto proteico con carenza di taurina e DCM. Una volta che sono stati corretti i livelli di taurina nel petfood i casi di DCM secondaria alla carenza di questo amminoacido sono notevolmente diminuiti e limitati principalmente ai cani nutriti con diete casalinghe, cotte o crude, se non correttamente bilanciate in tutti i nutrienti. Tuttavia, vi è una scarsa comprensione di come la concentrazione plasmatica di taurina sia correlata alla sua concentrazione nel miocardio del cane.
Di recente, nei Golden Retriever, si è registrato un aumento del numero di casi di DCM sospettati di essere correlati alla dieta. Lo scopo di questo studio è di descrivere la storia della dieta, i risultati ecocardiografici le concentrazioni di taurina nel sangue e gli esiti clinici nei Golden Retriever con diagnosi di DCM e basse concentrazioni di taurina nel sangue.
MATERIALI E METODI
Oggetto dello studio sono stati 24 Golden Retriever, con diagnosi ecografica di DCM e bassi livelli ematici di taurina. E’ stata ottenuta una storia dietetica completa, anamnesi, ecocardiografie, esami del sangue e concentrazione ematica della taurina prima e dopo il cambiamento di dieta.
Ai fini di questo studio è stato definito un basso livello di taurina quando questa era al di sotto dei 250nmol/ml nel sangue intero, 60nmol/ml nel plasma e 110nmol/ml nel siero. Queste concentrazioni sono state scelte in base alla bibliografia presente, sebbene non siano ancora stati stabiliti intervalli di riferimento specifici per i Golden Retriever.
I cani oggetto dello studio erano alimentati, in media da 2 anni, con crocchette prive di cereali (i cosiddetti “grain free”) e che in etichetta avevano i legumi fra i primi cinque ingredienti. Gli alimenti erano completi, bilanciati e formulati in modo da soddisfare le linee guida AAFCO (Association of American Feed Control Officials) per l’alimentazione del cane, ma che non erano stati sottoposti a prove di alimentazione per l’adeguatezza nutrizionale e che non seguivano le linee guida WSAVA.
A tutti i cani è stato prescritto un cambiamento della dieta e un’integrazione di taurina alla dose mediana di 3000mg al giorno e a 13 cani è stata aggiunta anche un’integrazione di L-carnitina alla dose mediana di 2000mg.
RISULTATI E DISCUSSIONE
Tutti i cani in questo studio consumavano diete simili: prive di cereali, a base di proteine non comuni o ricche di legumi.
Tutti i cani, tranne uno, consumavano meno cibo rispetto sia al loro fabbisogno energetico di mantenimento che alle indicazioni di razione giornaliera raccomandata dal produttore, questo potrebbe essere associato ad un’inadeguata assunzione di taurina e dei suoi precursori.
Per 16 cani abbiamo i dati di follow-up ad un anno. In tutti i cani meno uno, il ritorno ad una dieta contenete una certa percentuale di cereali e l’assunzione di un integratore di taurina e/o L-carnitina ha portato un miglioramento dei parametri ecocardiografici, dei sintomi della malattia, ha fatto aumentare la concentrazione plasmatica di taurina e ha determinato la sospensione o la diminuzione dei farmaci cardiaci. Questo dimostra che la DCM secondaria alla carenza di taurina può avere una prognosi buona, poiché i cambiamenti cardiaci sono potenzialmente reversibili. Su alcuni soggetti invece questo trattamento non ha portato ad alcun risultato, per cui la prevenzione di questa patologia rimane sempre la scelta migliore.
Il quantitativo di taurina può essere influenzato da diversi fattori inerenti alle tecniche e alle condizioni di lavorazione applicate alle materie prime e al prodotto finito, ad esempio è noto che alcuni metodi di cottura possono determinare perdite importanti di questo amminoacido.
Il tessuto muscolare degli animali ha un quantitativo di taurina più elevato rispetto agli altri ingredienti utilizzati comunemente nel petfood. Negli ultimi anni c’è stato un incremento dell’utilizzo di fonti proteiche, che fino a poco tempo fa non si trovavano così comunemente nelle diete canine come il coniglio, il cervo, il bisonte, l’agnello e il cinghiale. Si è notato come alcune carni, ad esempio quella di coniglio e agnello, si siano state rilevate inaspettatamente carenti di taurina, mentre per altre, i dati riguardo alla composizione amminoacidica e alla loro biodisponibilità scarseggiano.
I legumi sono sempre più presenti come ingredienti nell’alimentazione canina, ma oltre ad essere quasi privi di taurina, come tutti i vegetali, sono anche carenti degli aminoacidi solforati (precursori della taurina) a differenza della maggior parte dei vegetali. Inoltre i legumi contengono fattori anti-nutrizionali come inibitori proteolitici e fitati che influenzano negativamente la digeribilità e la biodisponibilità dei precursori della taurina. Ancora i legumi sono ricchi di fibra e vi sono evidenze scientifiche che certe fonti di fibra determinino una maggiore deplezione della taurina nelle feci poiché non riassorbita.
In precedenza, è stato dimostrato che cani con un basso fabbisogno energetico, alimentati con diete povere di aminoacidi solforati, hanno mostrano una minor sintesi di taurina, e quindi possano beneficiare di concentrazioni più elevate di questi precursori nell’alimento.
Questi dati sottolineano l’importanza di ottenere l’anamnesi dietetica completa in pazienti canini affetti da malattie cardiache.
CONCLUSIONI
Nei Golden Retriever la causa della DCM è molto probabilmente multifattoriale, cioè dovuta a fattori dietetici, metabolici e genetici. Infatti, anche prendendo in considerazione dei Golden Retriever apparentemente sani, si riscontra una prevalenza di basse concentrazioni di taurina che potrebbe rappresentare una sensibilità specifica della razza a questa condizione.
Nonostante sia chiara la correlazione fra l’alimentazione, la carenza di taurina e lo sviluppo delle DCM, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio le potenziali interazioni fra specifici componenti alimentari, tipi di lavorazioni industriali e livelli di taurina. Ad oggi non è ancora possibile determinare l’esatta causalità della carenza di questo amminoacido e per questo motivo non è possibile definire senza ombra di dubbio quali siano le caratteristiche dietetiche coinvolte nella patogenesi della DCM nel cane.